di mons. Paolo Martinelli, Vescovo e Vicario episcopale per la Vita Consacrata Maschile, Istituti secolari, nuove forme di vita consacrata maschili e femminili
Domenica 7 maggio celebriamo la 54ma Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni. E’ stato il beato Paolo VI nel 1964 a volere questo appuntamento annuale per tutta la Chiesa. Papa Montini aveva intuito bene, di fronte ai nuovi orizzonti della evangelizzazione e ai processi di secolarizzazione, la necessità di risvegliare nel popolo di Dio l’importanza di pregare per il dono delle vocazioni, in particolare al sacerdozio e alla vita consacrata.
Siamo indubbiamente in un tempo segnato da individualismo e indifferenza che non favorisce percorsi vocazionali. Occorre anche qui, come ci ricorda l’Arcivescovo Angelo, che la fede generi una nuova mentalità, educando a sentire la vita stessa come vocazione, come dono e compito. Papa Francesco per la Giornata mondiale di quest’anno ha scritto un messaggio intitolato “Sospinti dallo Spirito per la missione”; ci mette così di fronte alla dimensione missionaria della chiamata cristiana. La vita si realizza non se la tratteniamo, chiudendoci in noi stessi, ma se la mettiamo al servizio del Vangelo e dell’amore. Da questo messaggio di papa Francesco la Chiesa italiana ha proposto per la giornata mondiale di quest’anno il tema: “Vocazioni e santità: io sono una missione”. Ecco il contenuto per questa giornata! Pregare perché ciascuno scopra la vita come vocazione alla santità, alla pienezza dell’amore in Cristo (LG 42); pregare perché, soprattutto i giovani, scoprano la bellezza di una vita presa totalmente a servizio del regno di Dio. In effetti, la giornata mondiale di quest’anno acquista un’importanza speciale per i giovani. Papa Francesco ha deciso di dedicare la prossima Assemblea del Sinodo dei Vescovi ai giovani (2018), al loro rapporto con la fede e il discernimento vocazionale. E’ decisivo, infatti, riscoprire la bellezza di una fede viva, capace di intercettare i desideri più profondi del cuore, rendendo possibile l’avventura di lasciarsi “mandare” da Gesù in tutti gli ambiti della vita quotidiana, ad essere testimoni profetici della vita buona del Vangelo.