Ad essere profanato è il loro cuore abitato da Satana

Si fa sera e il giorno ormai volge al declino - Card. Robert Sarah

 

Il cuore di molti cristiani è diviso tra l’amore dell’unico vero Dio e la venerazione del dio denaro. In questo senso, essi sono veri politeisti. Se vi è un solo Dio, allora tutto il resto diventa relativo. L’amore per il denaro si manifesta nell’eccessiva preoccupazione che esso provoca. Vedo persone, il cui tenore di vita è assicurato e invidiabile, preoccuparsi della situazione del loro conto in banca. Vedo cristiani, che nella vita si sono sistemati, privi della preoccupazione di mantenere la giusta distanza dai propri beni.

 

 

Le parole di Gesù sono chiare: «Guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione!» (Lc 6,24). Credo che l’attaccamento ai beni materiali sia come un anestetico che ci impedisce di percepire la nostra fame di Dio. Si può morire di fame spirituale, pur credendosi sazi per via dell’abbondanza di beni materiali. La soluzione deve essere radicale. Ce la ricorda un padre della Chiesa, Clemente Alessandrino: «Ogni bene posseduto per sé stesso, come se ci appartenesse, e che non viene messo al servizio di quanti ne hanno bisogno, è un bene ingiusto». Se non riusciamo a sganciarci dalle ricchezze nutrendo un sentimento di gratuità e di servizio, esse ci soffocheranno.

 

 

Le profanazioni si moltiplicano. Non si contano più le chiese profanate e violate. Talvolta ci si caglia contro le immagini della Santa Vergine, talvolta viene preso di mira lo stesso tabernacolo. Anche i cimiteri non sono più considerati luoghi sacri. I morti non sono rispettati; le loro tombe vengono profanate.

 

Ogni volta che vengono colpite delle realtà sacre, è Gesù a essere attaccato frontalmente; è in gioco tutta la Chiesa. Quando un luogo consacrato al culto di Dio viene colpito, il cuore di ogni cristiano è come spezzato. I profanatori se la prendono con il Santissimo Sacramento, trattano con odio e disprezzo l’Onnipotente Che Si è fatto piccolo e debole per salvarci. Preghiamo per loro, perché l’odio diabolico ceda il passo nelle loro anime al timore reverenziale di Dio e all’adorazione riconoscente. In verità, a essere gravemente profanato è il loro cuore, che è abitato da Satana.

 

Non ci meravigliamo di sperimentare il rifiuto e l’odio. L’amore di Dio per gli uomini, che si è manifestato nell’Incarnazione, ha scatenato la rabbia del diavolo. Ricordiamoci che l’orrore della strage dei Santi Innocenti ha seguito di poco la gioia del Natale. Quando Dio rivela la Sua dolcezza e il Suo amore, il diavolo risponde con una violenza cieca e gratuita. La Chiesa è posta nel mondo come un segno di contraddizione. Quanto più prega Colui Che è «la Via, la Verità e la Vita» (Gv 4,6), tanto più dà fastidio e viene rifiutata.

 

La Chiesa ricorda costantemente al mondo ciò che esso si rifiuta di capire: cioè che veniamo salvati dalla Croce. La Croce rivela al contempo l’amore infinito di Dio e l’insondabile miseria dell’uomo. Come stupirsi che il segno della Croce scateni tanto odio? «Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato Me, perseguiteranno anche voi» (Gv 15,20). Molti cristiani sono oggi perseguitati in tutto il mondo, nel silenzio assordante dei media e nell’indifferenza connivente dei potenti. Persone consacrate, sacerdoti religiosi e religiose, vengono rapite e assassinate in condizioni disumane. Il diavolo si manifesta esclusivamente con l’odio. Non edifica nulla, distrugge. Il suo nome è nulla.

 

Il segno di Satana è la divisione. Ci sono oggi gravi conflitti all’interno del clero. Il diavolo esulta. Il diavolo ama dividere la Chiesa. Il principe delle tenebre vuole anzitutto metterci gli uni contro gli altri.

 

Quando la barca della Chiesa affronta la tempesta, il demonio cerca di incuterci terrore. Semina l’angoscia. Insinua il dubbio e il sospetto. Si cerca un capro espiatorio per liberarsi di questa inquietudine. Con la certezza di difendere il bene, si semina l’odio. A questo punto, il diavolo esplode nella sua fredda risata. Egli ha vinto: i figli di Dio si fanno a pezzi. Lo spirito di fede e di carità è avvolto dalla nebbia glaciale della diffidenza e della menzogna. Ascoltiamo le parole di Gesù nella tempesta: « Perché avete paura, uomini di poca fede?» (Mt8,26). Se Gesù è sulla barca con noi, anche se sembra dormire, non corriamo alcun pericolo. La pace e la gioia sono i segni di Dio, la paura e la tristezza sono gli attributi dell’inferno.

 

Il diavolo ama anche creare confusione. «La tattica del diavolo è di proporre il “ragionevole”. Sì, è il principe della tiepidezza, il re del compromesso. Il suo scopo non è di farci cadere in errori precisi, ma al contrario di lasciarci nel vago, di immergere la Verità nel vago. Perché è impossibile giocare la propria vita su delle idee vaghe, e di conseguenza diventare un santo in queste condizioni», affermava il padre domenicano Marie-Dominique Molinié.

Egli tenta di farci credere che il peccato non sia niente di grave e che possiamo tradire la legge di Dio senza preoccuparci troppo. Satana altera la nostra percezione di Dio nel suo rapporto con gli uomini. Ci inganna e ci tranquillizza, perché il regno del peccato diffonda la sua notte. Noi, però, conosciamo la bella espressione del Salmo: «Beato l’uomo che spera nel Signore» (Sal 40,5). Lontano da Lui, per il credente, non ci può essere che una verità parziale e di parte.

 

Il diavolo vuole dividere la Chiesa colpendo anzitutto il sacerdozio. Satana intende distruggere i sacerdoti e l’insegnamento della dottrina. Ha in orrore la liturgia, i Sacramenti e la successione apostolica. Nel tentativo di prendersela con le persone consacrate, vuole ridicolizzare la Chiesa. Teme i sacerdoti perché sono i ministri della misericordia. Egli sa che verrà sconfitto dalla misericordia. Cerca di instillare la tiepidezza e il dubbio nei sacerdoti. Tenta di conquistare il cuore di alcuni e di spingerli a rinunciare alla castità. E, ancor peggio, ha convinto alcuni sacerdoti a profanare il corpo dei bambini. Come non vedere l’opera di Satana nelle vite di questi sacerdoti o vescovi che hanno agito da bestie feroci, diffondendo attorno a loro il male e la morte spirituale? Come non accorgersi che, prendendosela nello stesso tempo con i sacerdoti e con i bambini, il demonio manifesta il proprio odio nei confronti dei due riflessi della bontà di Dio?