Ministro dell’Ordine
Occorre distinguere: Ministro di valida Ordinazione.
- 1) Ministro ordinario di una valida Ordinazione è soltanto il Vescovo validamente consacrato. È di fede.
- 2) Ministro straordinario degli ordini minori è qualsiasi sacerdote che sia stato autorizzato dal Sommo Pontefice. Per speciale indulto dello stesso Sommo Pontefice anche un semplice sacerdote potrebbe validamente ordinare un Suddiacono, ma comunemente si riserva al Vescovo anche questa Ordinazione.
- 3) La consacrazione episcopale è riservata al Papa, in modo che nessun Vescovo può conferirla senza mandato del Pontefice.
Ministro di lecita Ordinazione. Per una lecita Ordinazione si richiede che il Vescovo Ordinante:
- 1) abbia giurisdizione sul soggetto che ordina; non può quindi ordinare un estraneo alla sua diocesi, a meno che questi sia munito di una delegazione del proprio Vescovo;
- 2) osservi le norme canoniche circa l’esame dei candidati, gli interstizi, ossia il tempo debito tra le ordinazioni, circa il rito sacro da usare.
Soggetto dell’Ordine.
Per ciò che riguarda la validità di una ordinazione si richiede:
- a) che il soggetto sia uomo. La donna è incapace di ricevere l’ordine e ciò sia perché Gesù non ordinò che uomini e sia anche per il motivo che solo l’uomo è atto al governo come richiede l’Ordine. Tale governo implica superiorità: ora la donna non ha superiorità essendo naturalmente soggetta. Inoltre deve
- b) essere battezzato, essendo il Battesimo la porta degli altri Sacramenti. Di più
- c) gli adulti devono aver l’intenzione almeno abituale di ricevere il Sacramento.
Per la liceità. Per essere ordinato lecitamente il soggetto deve, oltre allo stato di grazia richiesto per i Sacramenti dei vivi:
- a) possedere a giudizio del vescovo le qualità volute e
- b) essere esente da ogni irregolarità e da ogni altro impedimento.
Principali qualità o condizioni richieste.
Queste qualità si possono dividere in due categorie, cioè:
- 1) quelle che riguardano piuttosto l’animo dell’ordinando e sono prescritte per diritto divino, quali la divina chiamata, la retta intenzione, lo stato di grazia e l’onestà della vita;
- 2) quelle che si direbbero estrinseche e sono prescritte dal diritto ecclesiastico, quali l’età conveniente, la scienza necessaria, l’immunità da impedimenti e soprattutto da irregolarità ecclesiastiche.
Delle prime qualità si è già parlato. Ora tratteremo brevemente delle seconde.
L’ordinando deve:
- a) essere cresimato;
- b) essere di buoni costumi;
- c) avere l’età canonica: 21 anni compiuti per il suddiaconato; 22 per il diaconato; 24 per il Sacerdozio, quando non intervenga particolare dispensa;
- d) avere la scienza richiesta: per la tonsura si richiede che si abbia cominciato il corso teologico; per il suddiaconato che sia terminato il terzo corso, il diaconato non può conferirsi se non cominciato il quarto corso; il presbiterato dopo la metà dello stesso quarto anno;
- e) aver ricevuto gli ordini inferiori;
- f) avere osservato gli interstizi richiesti tra un ordine e l’altro cioè tra l’Accolitato e il Suddiaconato un anno; tra un ordine maggiore e un altro almeno tre mesi purché il Vescovo non giudichi diversamente. È proibito dar tutti gli ordini minori assieme o due sacri assieme; non possono esser dati per salto, ma successivamente.
- g) Se si tratta degli ordini maggiori avere un titolo canonico, cioè l’assicurazione d’aver di che vivere onestamente; per i sacerdoti secolari, beneficio, patrimonio, pensione. Per i religiosi il titolo di povertà o mensa comune;
- h) essere esente dall’irregolarità e dagli impedimenti. L’irregolarità è un ostacolo che impedisce in perpetuo di ricevere lecitamente gli ordini. Ad esempio sono irregolari per difetto: gli illegittimi, i viziati di corpo, gli epilettici, i bigami (che hanno contratto due volte matrimonio); per difetto e delitto: sono irregolari quelli che non godono buona stima presso il pubblico, i corruttori, gli apostati, omicidi, quelli che usurparono o esercitarono un Ordine sacro che non hanno ricevuto.
L’impedimento è anche un ostacolo a ricevere gli Ordini solo per un dato tempo o fino a che non venga data la dispensa. Così sono impediti i militari, gli schiavi, i neofiti (di recente battezzati).
Tutto questo la Chiesa dispose onde circondare l’altare sempre di maggiori cure per avere nel Santuario degni ministri sotto ogni aspetto.
Effetti dell’Ordine.
Gli effetti in genere degli Ordini che sono Sacramento (Episcopato, Presbiterato e Diaconato) si riducono a quattro:
- a) aumento della grazia santificante;
- b) grazia sacramentale;
- c) carattere indelebile;
- d) potestà spirituale di poter esercitare l’ordine ricevuto.
Gli effetti in genere degli Ordini che non sono Sacramento si riducono a due: a) potestà spirituale di esercitare alcune funzioni corrispondenti all’ordine ricevuto; b)grazie attuali in virtù delle preghiere della Chiesa e delle disposizioni dell’ordinando.
Gli effetti in specie degli ordini variano a seconda della varietà dell’ordine che si riceve: e di ciascuno si dirà esponendone il rito.
Veramente ricco di grazia e favori è questo Sacramento! Del resto il Signore chiamando una persona ad un ufficio prepara e dà anche gli aiuti necessari a compierlo.