Il ritorno di Tommaso e la sua incredulità
«Sì. Lo credo che è Dio. Ma, appunto perché lo credo, penso e dico che, per quanto sia tanto buono, non può esserlo al punto di venire fra chi lo ha così poco amato. E dico che, per quanto sia tanto umile, deve averne basta di avvilirsi nella nostra carnaccia. No. Sarà, certo lo è, trionfante in Cielo e, forse, apparirà come spirito. Dico: forse. Non meritiamo neppure questo! Ma risorto in carne e ossa, no. Non lo credo».
«Ma se lo abbiamo baciato, visto mangiare, udito la voce, sentito la sua mano, visto le ferite!».
«Niente. Io non credo. Non posso credere. Dovrei vedere per credere. Se non vedo nelle sue mani il foro dei chiodi e non vi metto dentro il dito, se non tocco le ferite dei piedi e se non metto la mano dove la lancia ha aperto il costato, io non credo. Non sono un bambino o una donna. Io voglio l'evidenza. Quello che la mia ragione non può accettare lo rifiuto. E io non posso accettare questa vostra parola».
«Ma Tommaso! Ti pare che ti si voglia ingannare?».
«No, poverini. Anzi! Beati voi che siete tanto buoni da volermi portare ad avere la pace che siete riusciti a darvi con questa vostra illusione. Ma… io non credo alla sua Risurrezione».
«Non temi di essere punito da Lui? Sente e vede tutto, sai?».
«Chiedo che mi persuada. Ho una ragione, e l'uso. Lui, Padrone della ragione umana, raddrizzi la mia se è deviata».
«Ma la ragione, Lui lo diceva, è libera».
«Ragion di più perché io non la faccia schiava di una suggestione collettiva. Io vi voglio bene e voglio bene al Signore. Lo servirò come posso e starò con voi per aiutarvi a servirlo. Predicherò la sua dottrina. Ma non posso credere altro che vedendo».
E Tommaso, cocciuto, non intende altro che se stesso. Gli parlano di tutti quelli che lo hanno visto, e come lo hanno visto. Lo consigliano a parlare con la Madre. Ma lui crolla il capo, seduto su un sedile di pietra, più pietra lui del sedile. Testardo come un bambino, ripete: «Crederò se vedrò…».
La grande parola degli infelici che negano ciò che è tanto dolce e santo credere ammettendo che Dio può tutto. Puoi credere che Io ti abbia dato questo dolore inutilmente? (…) Per leggere l'intero capitolo clicca qui: www.valtortamaria.com