Senza titolo

Storie di questo mondo: Imparzialità

- Capo! - gridò il cronista entrando nell'ufficio del redattore capo - al termine della dimostrazione uno dei nostri è stato aggredito e ammazzato a coltellate! Sono in collegamento con i reporter che lavorano per raccogliere i dati precisi che poi mi telefoneranno.

- Benissimo - rispose il redattore capo. - Allora fa' preparare questo titolo su 7 colonne: «Assoldati dalla reazione, i biechi sicari delle neosquadre d'azione assassinano due lavoratori».

- Uno solo - corresse il cronista.

- Già - rispose il redattore capo. - Allora però bisogna lasciare le cose al generico:

«Assoldati dalla reazione, i biechi sicari delle neosquadre d'azione assassinano i lavoratori».

- Vado - esclamò il cronista uscendo.

Rientrò pochi minuti dopo.

- Hanno telefonato dandomi il nome e i primi particolari. Però non è morto: è gravissimo, quasi agonizzante.

- Meglio così - osservò il redattore capo. - Daremo caso mai domani la notizia della morte. Metti: «Assoldati dalla reazione, i biechi sicari delle neosquadre d'azione colpiscono col pugnale assassino i pacifici lavoratori». Il pugnale anche se non uccide sul colpo è sempre assassino. Fa' un titolo su sei colonne.

Il cronista uscì e tornò di lì a poco.

- Hanno telefonato. La ferita non è mortale.

 

- Grave, però.

- Grave.

- Allora basterà un titolo su 5 colonne: «Assoldati dalla reazione, biechi sicari attentano col pugnale omicida alla vita dei pacifici lavoratori».

- «Pugnale omicida» mi pare troppo impegnativo - osservò il cronista.

- È vero: dobbiamo essere obiettivi - rispose il redattore capo. – Metti «pugnale criminale».

Il cronista uscì, ma non stette lontano molto.

- Hanno telefonato ancora - disse allargando le braccia. - Si tratta di ferite leggere.

- Uffa, però - esclamò il redattore capo. - Ad ogni modo è roba che va sempre bene. Fa' preparare questo titolo su 4 colonne: «Il pugnale dei crimin-reazionari si abbatte sui pacifici lavoratori».

Non è stato ferito con pugnale - spiegò il cronista. - Bastonate.

Il redattore capo sbuffò.

- E allora cambiamo ancora: «Manganellatori crimin-reazionari assalgono i pacifici lavoratori».

- Questo «assalgono» è un po' debolino - osservò il cronista. - Roba da semplici rapinatori.

- Giusto. Metti così: «Manganellatori crimin-reazionari all'arrembaggio dei pacifici lavoratori».

- Bene - approvò il cronista uscendo.

Dieci minuti dopo ritornò desolato.

- E un pasticcio maledetto! - esclamò. - Non lo hanno bastonato, lo hanno preso a cazzotti in testa!

- Cretino! - urlò il redattore capo.

- Cretino io?

- Ma no! Cretino quello là! Tanto fracasso per due cazzotti in testa! Be', fa' preparare questo titolo su tre colonne: «Un turpe episodio di violenza crimin-reazionaria. Un lavoratore proditoriamente aggredito e ferocemente percosso».

- Ferocemente?

- Sì. Anche se uno ti pesta sul cervello un cazzotto te lo può dare ferocemente nell'intenzione. Importa poco se il cazzotto sia forte o meno. E l'intenzione quella che conta!

- Anche questo è vero - disse il cronista allontanandosi.

Cinque minuti dopo era di ritorno.

- Cosa c'è ancora? - urlò il redattore capo.

- Nuovi particolari. Non erano cazzotti, erano proprio bastonate.

- Meno male!

- Però non è uno iscritto al nostro partito.

- All'inferno! - gridò il redattore capo. - Ad ogni modo se non lo mettiamo diamo il sospetto che siano stati i nostri. Fa' un titolo su due colonne: «Pacifici cittadini aggrediti e percossi da manganellatori crimin-reazionari».

Ma era destino che la cosa non finisse più. Rientrò infatti il cronista con faccia sconsolata.

- Non t'arrabbiare - disse. - È stato proprio ferito di coltello, è gravissimo.

- Be, così va meglio.

- Però non solo non è uno dei nostri, ma pare sia uno iscritto alle destre.

Il redattore capo si morse le mani per la rabbia.

- Idem come sopra: non metterlo varrebbe a gettare sospetti ancor più sui nostri.

Quindi lo si mette. Però basta un titolino a una colonna: «Deprecabili violenze di elementi provocatori».

- Perfetto - riconobbe il cronista uscendo.

Dopo dieci minuti si affacciava disfatto alla porta. Il redattore capo lo guardò truce.

- È morto - spiegò il cronista. - Ci sono tutti i particolari. È di destra e lo ha accoppato uno dei nostri che è già stato arrestato dalla questura e ha confessato di aver agito così credendolo un altro. Cosa faccio?

- Schifo! - urlò il redattore capo pestando grandi pugni sul tavolo. - Impara a fare

il tuo mestiere e non venirmi più a rompere l'anima con stupidaggini del genere!

Fila via e non se ne parli mai più!

- Va bene - balbettò il cronista stracciando in mille pezzetti il foglio con la notizia.

 

(Giovanni Guareschi, Candido n° 19 del 10.5.1947)